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Malattie Infettive:Fiv Felv


Cosa è la Fiv


 

La sindrome detta Immunodeficienza felina (FIV) è una malattia infettiva causata da un retrovirus ed ha un comportamento analogo al virus HIV dell’uomo, che provoca l’AIDS. Il virus FIV SI TRASMETTE SOLO TRA GATTI, NON È IN GRADO DI INFETTARE L’UOMO O ALTRE SPECIE ANIMALI.

 

Come si diffonde la FIV?

Il virus si trasmette direttamente ai gatti infetti a quelli sani per contatto diretto tramite scambi di fluidi organici, soprattutto sangue e raramente saliva perchè il virus non resiste nell’ambiente (muore in pochissimo).

È molto diffuso tra i gatti maschi adulti non sterilizzati, liberi di uscire all’esterno, che lottano tra loro mordendosi quando cercano di difendere il territorio dagli altri maschi, oppure nelle gatte non sterilizzate che si accoppiano con gatti positivi. Purtroppo, tutti i nostri gatti sono a rischio di infezione, perchè al momento in Italia non vi è un vaccino specifico. Ad oggi inoltre non esiste ancora una cura per la FIV, ma è determinante sapere se il nostro gatto è sieropositivo, perché i controlli periodici, una buona igiene e una corretta nutrizione possono migliorare ed allungare la sua vita.

Le cause principali sono quindi due: i rapporti sessuali e le lotte. Per questo una misura fortemente preventiva è la sterilizzazione dei gatti, che comporta l’annullamento dei rapporti sessuali e molte meno lotte per il territorio.

 

Quali sono i sintomi della FIV?

Debolezza

Diminuzione del peso corporeo

Inappetenza

Febbre

Anemia

Progressione della malattia se non trattata

I gatti sintomatici contraggono infezioni di maggiore gravità e con maggior facilità dei gatti con un sistema immunitario funzionante. In particolare, i FIV positivi hanno anemia, ascessi, infezioni respiratorie, stomatiti e gengiviti, diarrea.

 

Quale terapia?

La presenza del virus (positività) può essere facilmente diagnosticata con un test condotto su un campione di sangue (poche gocce), eseguito direttamente in ambulatorio dal veterinario. In 10 minuti si può sapere se il proprio gatto è stato contagiato da FIV e FeLV (positivo).

E’ di grande importanza eseguire dei controlli periodici per evitare l’insorgere di patologie più gravi dovute ad ulteriori infezioni virali e batteriche, anche se il gatto non è sintomatico.

Ad oggi non esiste una terapia valida contro la FIV. Dal momento della diagnosi, l’aspettativa di vita media di un gatto FIV positivo è di cinque anni. Ci sono molte precauzioni che si possono prendere per salvaguardare la sua vita: oltre alla sterilizzazione è importante che si abitui a vivere in casa per non avere contatti con altri gatti e per non esporre il gatto a malattie o ferite. Solitamente si attua, su disposizione del veterinario, una terapia di mantenimento a base di Interferone. Molti veterinari, accompagnano questa terapia con rimedi omeopatici, per cercare di alzare il livello del sistema immunitario del gatto

 

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su richiesta del proprietario, che garantisce una buona copertura (80/90%) e rende più sicura la vita dei gatti che escono o che vivono in casa con gatti FeLV positivi. Per i sieropositivi, invece, la vaccinazione è ormai inutile e vengono attuate delle terapie di mantenimento, spesso concentrate sulla soluzione delle malattie intervenienti che possono insorgere con il tempo. Vi sono trattamenti specifici anche con chemioterapici e interferone, ma la cui valutazione spetta unicamente al veterinario a seconda delle specificità del singolo gatto. Oltre a controlli ripetuti nel tempo, al proprietario verrà richiesto di mantenere elevato l’igiene dell’ambiente in cui il gatto vive e non far uscire il gatto di casa preservandolo da malattie causate da agenti atmosferici, ma anche da ferite e lesioni che avrebbero maggiori difficoltà a guarire (oltre ad evitare che infetti altri gatti, che non è il caso … )


Cosa è la Felv


Il termine FeLV è la sigla che indica la leucemia felina. Altamente contagiosa fra i mici, a causarla è un retrovirus, così come accade nella FIV, che invece è quella che comunemente viene chiamata Aids felina. Distruggendo i globuli bianchi, la malattia porta a un collasso del sistema immunitario, tale da determinare infezioni continue e anche la morte.Watch movie online Rings (2017)

 

Come si diffonde la FeLV?

Il virus della leucemia felina si diffonde molto rapidamente ma NON È IN GRADO DI TRASFERIRSI ALL’UOMO E AD ALTRE SPECIE ANIMALI EVENTUALMENTE OSPITATE IN CASA, COME I CANI.

Il virus altamente infettivo è presente nella saliva, nelle secrezioni corporali e nel sangue di un gatto. Data la sua media resistenza all’ambiente – il virus può sopravvivere anche un mese se avvolto in materiale organico – il contagio avviene per via diretta e indiretta. Nel primo caso, il riferimento è a quelle situazioni in cui i gatti scambiano liquidi senza intermediari – durante un litigio con graffi e morsi, nel rapporto sessuale, dalla madre ai cuccioli con la gravidanza e l’allattamento. Nel secondo, invece, la trasmissione avviene per l’utilizzo di oggetti o la condivisione di ambienti che presentano residui di liquidi infetti, dalle ciotole del cibo fino alla lettiera. Di conseguenza la convivenza di più gatti, tra leccate reciproche di pulizia o il semplice annusare urina e feci altrui, può contribuire al propagarsi della patologia.

 

Quali sono i sintomi della FeLV?

I sintomi variano da gatto a gatto e dipendono dalla gravità dell’infezione: la FeLV può essere infatti transitoria, dormiente oppure conclamata. Nel primo caso si tratta di un’infezione leggera che il gatto riesce a combattere da sé nel giro di due mesi, nel secondo si ha una situazione di positività al virus ma senza ancora la manifestazione dei sintomi, nel terzo la malattia ormai palese. In genere, si registrano effetti quali debolezza, inappetenza, perdita immotivata di peso, anemia, temperatura corporea elevata, difficoltà respiratorie, linfonodi estremamente gonfi e narcolessia. Tali sintomi possono derivare dai più svariati attacchi secondari di altre malattie che, trovando il sistema immunitario indebolito, hanno libero campo d’azione. Le possibilità di sopravvivenza sono anch’esse variabili e dipendono anche dallo stato di salute: vi sono forme fulminanti, soprattutto fra i gatti più giovani, che portano alla morte in poche settimane, altre invece che garantiscono una sopravvivenza di almeno 3-5 anni.

 

Quale terapia?

L’accertamento veterinario dell’avvenuto contagio avviene grazie a un esame del sangue che svela se il micio è positivo o negativo alla FeLV. Per i gatti sieronegativi è disponibile un vaccino preventivo, non inserito fra quelli di base e somministrato